3a_GDPR non ti temo – Formazione: come gestire un Piano di Formazione Continua (PRO)

IL PIANO DI FORMAZIONE

 

La formazione continua e l’aggiornamento professionale, rappresentano uno strumento necessario, per favorire il cambiamento di comportamenti individuali e collettivi, nell’ambito delle attività che ogni operatore svolge nel contesto organizzativo dell’azienda e per promuovere lo sviluppo professionale a garanzia della qualità e dell’innovazione dei servizi. Svolge un ruolo prioritario in tutti gli ambiti organizzativi in cui la qualità delle “prestazioni” dipende essenzialmente dalle risorse umane e dall’organizzazione delle relative attività, migliorando la qualità delle prestazioni rivolte ai clienti. È pertanto importantissima nella gestione delle competenze in termini di Sicurezza e Privacy, che sono misure costantemente aggiornate e in continua evoluzione.

La formazione è rappresentativa della qualità del Servizio, viene intesa come bagaglio di abilità e competenze tecnico professionali (sapere e saper fare), ma anche come cultura, come modo di saper leggere e interpretare la realtà, che riguarda gli aspetti relazionali e interattivi della persona (sapere essere).

Nell’ambito dell’azienda, la formazione deve rappresentare uno strumento strategico per la gestione delle risorse umane, per lo sviluppo e la valorizzazione delle professionalità e per l’implementazione di tutto il sistema organizzativo dell’Azienda stessa (saper gestire) e della sua gestione/protezione.

La formazione acquisisce un ruolo fondamentale per lo sviluppo professionale degli operatori e la valorizzazione delle potenzialità esistenti, indispensabili per la realizzazione della mission aziendale e per la coscienza dell’ambiente in cui ci si muove.

L’impostazione da dare alla formazione è quella di strumento capace di produrre cambiamenti, non solo nell’operatore che si forma, ma anche nell’organizzazione che lo vede protagonista e depositario di abilità tecniche, di competenze organizzative e relazionali.

 

Esiste una forte connessione tra formazione e organizzazione che sostiene:

  • le scelte strategiche e i programmi mirati allo sviluppo delle professionalità in linea con i cambiamenti organizzativi e il miglioramento della cultura relazionale;
  • la trasversalità dei momenti formativi aziendali di aree e lo sviluppo dell’interazione tra le varie professionalità;
  • i bisogni specifici tecnico-scientifici di settore;
  • l’interscambio con le Aziende Clienti e gli Enti di Controllo.

E’ quindi utile approntare e gestire un piano di FORMAZIONE PERMANENTE  


L’esecuzione di un maggior numero di momenti formativi interni risulta in grado di introdurre una maggiore flessibilità dell’organizzazione e di rispondere in modo più adeguato agli obiettivi strategici aziendali, aiutando la progressiva e capillare diffusione delle conoscenze acquisite per il miglioramento delle varie attività aziendali (pervasive knowledge) e permettendo la valutazione dell’efficacia dell’apprendimento individuale e del cambiamento organizzativo.

La funzione di formazione e aggiornamento deve essere affidata ad un Responsabile Interno, che si occupi di stilare innanzitutto uno specifico PIANO DIDATTICO FORMATIVO.

 

IL PIANO DIDATTICO

Il piano didattico deve prevedere diversi passaggi.

a) ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI

La fase preliminare di analisi dei bisogni formativi deve prestare attenzione contemporaneamente alle esigenze dei dipendenti e a quelle dell’organizzazione. È particolarmente importante il coinvolgimento di parte di tutte le parti interessate, poiché la partecipazione attiva e la motivazione sono presupposto per cambiare i valori e le culture di riferimento e per aumentare le competenze tecnico-specialistiche necessarie a qualificare il servizio offerto al cliente.
La periodicità dell’analisi dovrebbe essere almeno annuale.

 

b) INDIVIDUAZIONE OBIETTIVI FORMATIVI E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ

Il Piano Formativo Aziendale (PAF) è il documento di programmazione delle attività di formazione dell’azienda. Deve essere pensato in termini di processo, a partire da una precisa analisi dei bisogni, per progettare e realizzare gli eventi, alla quale deve seguire una puntuale valutazione dei risultati.
Così la formazione deve garantire la coniugazione dei bisogni formativi del singolo (professionalità specifica), con i bisogni dell’Azienda e del contesto di lavoro nel quale la professionalità viene esercitata.
Quindi, l’individuazione degli obiettivi formativi è il risultato della valutazione di una serie di istanze:

  • esigenze rilevate a livello direzionale (indirizzi strategici della direzione);
  • bisogni identificati nella struttura (criticità, competenze da acquisire e/o sviluppare);
  • riferimento a vincoli di natura normativa e/o contrattuale;
  • coerenza con gli obiettivi formativi di interesse europeo, nazionale e locale.

c) OBIETTIVI FORMATIVI DEL PFA

Gli obiettivi formativi riguardano le competenze riconosciute come indispensabili per esercitare adeguatamente i diversi ruoli nell’Azienda e migliorare la qualità del servizio erogato. Pertanto, oltre agli obblighi normativi relativi a sicurezza e prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro, devono essere identificati anche gli obiettivi formativi quali ad esempio:

  • Sviluppare e sostenere le capacità comunicativo-relazionali, viste come componente fondamentale della professionalità, necessarie ad affrontare la gestione dei dati personali; per sviluppare comportamenti che pongano l’attenzione sulla centralità della legittimità dei trattamenti, improntati al rispetto, capacità di informazione e controllo, compartecipazione alle scelte e decisioni (es: marketing), capacità di valorizzazione del contributo individuale, analisi e report delle problematiche (normativa, data breach, reclami, diritti interessato).
  • Sviluppare le competenze necessarie per garantire la sicurezza, la prevenzione e gestione del rischio, per stimolare una maggior consapevolezza circa le proprie responsabilità nella identificazione degli ambiti di maggior rischio e nell’adozione di comportamenti appropriati in relazione alle diverse attività (mail, virus).
  • Sviluppare e sostenere le competenze nella gestione dell’emergenza-urgenza, permettendo anche l’addestramento alle tecniche di recupero dati, salvataggio e protezione (backup, virus, data breach).
  • Sviluppare le competenze per garantire la qualità attraverso l’utilizzo di strumenti conoscitivi e metodologici per la costruzione integrata di percorsi di qualità e procedure integrate nella realtà aziendale, per adattarle al continuo sviluppo richiesto dal mercato
  • Sviluppare e aggiornare le competenze tecnico-professionali per rispondere efficacemente alla domanda dei clienti coerentemente con le continue innovazioni tecnologiche.
  • Sviluppare la cultura e la pratica di una costante e sistematica valutazione delle qualità dei processi, degli esiti della qualità percepita nelle diverse attività; siccome queste attività sono svolte attraverso audit, revisione tra pari, si potranno anche effettuare simulazioni periodiche al fine di mettere in atto un circuito di miglioramento continuo.

d) MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE

La formazione può essere erogata attraverso modalità residenziale, di tipo obbligatorio o facoltativo, svolta all’interno dell’Azienda, oppure con piattaforme di FAD erogate agli operatori in fruizione online.
Non vi è differenza, purché l’utilizzo dello strumento sia agevole e gradito all’utente, per evitare che venga “ignorato” e non si possa ottenere beneficio dal piano di formazione.
È inutile adottare evoluti strumenti tecnologici se poi chi deve usufruire del servizio non può accedervi: o si aiuta la fruizione agevolando l’accesso o si deve scegliere uno strumento differente per l’erogazione.

 

e) DESTINATARI DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE

I destinatari delle attività formative sono sicuramente i dipendenti. I criteri di coinvolgimento del personale nelle attività formative sono relativi alla specificità del target individuato in base agli obiettivi formativi, all’area/ruolo di appartenenza, alla criticità degli obbiettivi individuati nell’arco dell’anno.
Ovviamente i livelli di formazione devono tenere presente i ruoli di destinazione e prevedere diversi livelli di consapevolezza delle responsabilità.

 

f) POLITICA DELLA QUALITA’ DELLA FORMAZIONE

Si deve assolutamente perseguire la politica della qualità della formazione, garantendo:

  • continuità e sistematicità
  • correttezza metodologica
  • congruenza con gli obiettivi formativi identificati
  • equità, trasparenza e pari opportunità di accesso.

Le proposte migliorative devono individuare le criticità e sottoporre temi e/o strumenti adatti a risolverle. Le proposte devono essere classificate e valutate secondo funzioni che danno origine ad un indice di priorità di implementazione, per massimizzare la creazione di una struttura di “resilienza” sufficiente a sostenere il Sistema.

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Riporto di seguito uno schema tipo per la gestione del PFA.